Franco Bucci / Massimo Dolcini / Gianni Sassi – Oltre il territorio 14/7/2013 – 8/12/2013
Tre attori primari della comunicazione, pesaresi i primi due, milanese Sassi – che sono stati per anni, in ambiti apparentemente diversi, al centro della vita culturale italiana, uniti dall’inesauribile passione per il loro lavoro, oltre che da profonda stima e affetto reciproco e di senso di appartenenza al territorio; questi elementi li hanno portati a elaborare e condividere innumerevoli riflessioni e a coltivare una continua ricerca sui processi creativi, come motore inarrestabile del pensiero e veicolo di cultura.
Si definivano designer, cioè progettisti, elevando il loro lavoro – ceramista Bucci, grafico e comunicatore Dolcini, grafico e operatore culturale Sassi – fino ad annullare la distanza tra le arti belle e le arti applicate.
La mostra parte dalle esperienze progettuali delle tre personalità iniziando da Pesaro, che da sempre è stata una città che ha prodotto cultura e, in questo caso, punto di incontro delle loro complesse personalità. Non solo per ricostruire l’operato dei tre personaggi, ma per allargare lo sguardo al mondo della cultura attraverso flash tematici sul mondo dell’arte e della produzione artistica. In mostra infatti ci si potrà soffermare su percorsi e momenti d’incontro di “altri” mondi progettuali che a Pesaro e con i suoi cittadini hanno trovato una loro appartenenza, una vicinanza culturale che, perlomeno in alcuni frangenti storici, ha permesso l’elaborazione di progetti comuni riuscendo a costruire una rete di interessi, di ricerche uniche ancora nell’oggi. Numerosi sono gli uomini d’arte – pittori, scultori, musicisti, poeti e letterati – che sono nati e hanno vissuto, lavorato in questo territorio. E anche se dal territorio sono poi usciti, alla ricerca forse di tensioni ed esperienze più forti, non mediate, il loro legame, la loro appartenenza rimane nel tempo intatta.
La mostra segue un filo cronologico che parte dagli anni ’60 e arriva agli anni ’90, con alcuni flash dedicati anche agli anni vicini a quelli odierni. Il percorso approfondisce in modo diretto e coinvolgente gli universi paralleli e complementari delle arti, della comunicazione, del design della grafica attraverso l’esposizione di ceramiche, manifesti, sculture, dipinti, progetti, installazioni, documenti, testimonianze, audiovisivi.
Oltre progetti, produzioni e ricerche di Franco Bucci, Massimo Dolcini e Gianni Sassi, la mostra presenta opere di Albe Steiner e Michele Provinciali al CSAG (Corso Sperimentale Arti Grafiche) oggi ISIA di Urbino. Maestri e allievi dell’Istituto d’Arte Mengaroni di Pesaro da Renato Bertini, Bruno Bruni, Ferruccio Ferri, Andrea Gallucci, Sergio Pari, Ulrico Schettini, Pierluigi Spallacci, agli scultori Eliseo Mattiacci, Loreno Sguanci, Pino Spagnulo e Giuliano Vangi.
Ceramisiti come Federico Fabbrini, Alessio Tasca, Panos Tsolakos e Carlo Zauli. Artisti come Alberto Burri, Mario Ceroli, Ettore Colla, Marco Cordioli, Riccardo Emma, Joseph Kosuth, Jean Jaques Lebel, Livio Marzot, Peter Moore, Claudio Olivieri, Giulio Paolini, Oscar Piattella, Michelangelo Pistoletto, Arnaldo Pomodoro, Nanni Valentini, William Xerra. Inoltre il grafico Franco Balan e il gruppo Grapus di Parigi.
Attraverso questo “viaggio” sono evidenziati aspetti di interesse peculiare: la contaminazione tra arte e design, frutto del fermento politico e intellettuale; l’importanza delle ‘scuole’ come luogo altamente formativo; il ruolo della pubblica amministrazione pesarese in quegli anni, pronta e coraggiosa a riconoscere autonomia progettuale ai progettisti appunto, dal design all’architettura, creando quella irripetibilie ‘sinergia’ tra amministrazione-progettista-cittadini, elevando, amplificando e potenziando l’efficacia comunicativa e la validità delle operazioni culturali del periodo. Esperienza unica, questa, che ancora oggi è considerata come esempio di eccellenza in Italia e all’estero.
L’esposizione è curata da Roberto Pieracini, prima ceramista e poi grafico e designer della comunicazione, testimone diretto di questa storia.
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